SARDEGNA CONTEMPORANEA

museo man nuoro

MOSTRA

Ultimo appuntamento, al MAN di Nuoro, per approfondire la conoscenza dell’arte contemporanea in Sardegna. In questo terzo atto della Costante Resistenziale la curatrice, Micaela Deiana, ci racconta la costruzione di questa ultima parte della trilogia LCR.

Tra le tante cose che abbiamo imparato ad apprezzare in questi ultimi cinque anni di mandato di Lorenzo Giusti, in qualità di direttore del MAN, è stata quella di incastonare, tra le tante mostre dai nomi e dai contenuti di altissima qualità, anche la storia dell’arte (contemporanea) sarda dalla fine degli anni ‘50 a oggi.

Dal 17 aprile 2015, data in cui fu inaugurata la prima puntata di questa trilogia, nel 2015 con “LCR#1 - Venticinque anni di ricerca artistica in Sardegna (1957-1983)”, passando nel 2016 con “80/90 - Arte in Sardegna”, sino ad arrivare alla mostra in corso in questi giorni: “Sardegna Contemporanea - Spazi Archivi Produzioni”, il MAN ci fa e ci ha fatto conoscere l’opera e l’ingegno dei più importanti artisti sardi a cavallo tra il XX e XXI secolo.

Abbiamo chiesto alla curatrice di questo ultimo e terzo appuntamento, con l’Arte Contemporanea Sarda, di raccontarci come è andata.

Micaela Deiana: «Negli ultimi anni abbiamo avuto importanti prove espositive attraverso cui si è guardato alla produzione contemporanea in Sardegna, come “Glocal", a cura di Sonia Borsato nel 2010, o le mostre proposte dall’ Accademia di Sassari per celebrare i 25 anni di attività, nel 2012.

Essendo ancora vivo il lascito di queste esperienze recenti, abbiamo ritenuto di poter provare a utilizzare l’occasione di “Sardegna Contemporanea” scostandoci dal format espositivo tradizionale e dalla classica mostra. È nato così questo laboratorio, di cui fanno parte 17 realtà fra associazioni culturali, spazi no profit, artist-run-space e gallerie attive negli anni Duemila in Sardegna.

Si tratta di una modalità curatoriale ampiamente sperimentata nell’ultimo ventennio - penso al progetto Baltic Babel al Roseeum Malmö nel 2002 o la Biennale di Gwangju del 2002 - in cui si crea una piattaforma di curatela partecipata in cui sono gli stessi protagonisti a raccontare la propria esperienza. In questo senso il processo è importante tanto quanto la mostra: si ricostruisce la memoria, si analizza quanto si è fatto, si stabiliscono nuove narrazioni di autorappresentazione.

Sardegna Contemporanea si sviluppa a partire da questa visione: tutti gli spazi hanno scelto ciascuno la modalità espositiva più adatta (mostra monografica, bi-personale, collettiva, documentaria, etc) e gli artisti con cui andare a tracciare l’identità della propria realtà. Completa il progetto una prima ricognizione in forma d’archivio che raccoglie, sinteticamente, il lavoro degli artisti operanti sull’isola.

Lungi dal credere sia completo, è uno strumento di studio, una prima analisi di un lavoro che potrà essere implementato nel tempo. Credo sia importante tenere a mente questa prospettiva, per comprendere il progetto durante la visita al MAN.

Il museo, per questo mese, diventa uno snodo per approfondire la sfaccettata realtà produttiva sarda, per vedere fianco a fianco i protagonisti del nostro contemporaneo, e tornare al territorio con uno sguardo più consapevole sulla storia collettiva che stiamo creando».

Askosarte, blublauerspazioarte, Casa Falconieri, Centro culturale Man Ray, Cherimus, Fondazione per l’arte Bartoli Felter, Galleria Capitol, Giuseppefraugallery, Little Room Gallery, LEM - Laboratorio Estetica Moderna, Madriche, MEME | Arte contemporanea prossima / Progetto Contemporaneo, Seuna Lab, S’Umbra Percorsi Visivi, Su Palatu Fotografia, Spazio (In)visibile, Spazio P, vi aspettano al MAN sino al 19 novembre 2017


PHOTOGALLERY

  • La Costante Resistenziale - Museo Man
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  • seuna lab nuoro
    La Costante Resistenziale - Museo Man
  • seuna lab nuoro
    Dopo il vernissage, nella sede di SEUNA LAB, buona parte degli artisti insieme a Lorenzo Giusti
  • La Costante Resistenziale - Museo Man
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