Matteo Porru

MATTEO PORRU

INTERVISTA

“Un oggetto romantico? Il disegno di un figlio per mamma e papà”

Ha quel sorriso che tiene insieme malinconia e lucidità scanzonata, e l’eloquio fluviale di chi ha troppe cose da raccontare con l’urgenza di chi sa che il tempo è sempre troppo poco.

Da dove si inizia a raccontare un fuoriclasse, uno tra i più alti accenti della sua generazione? Come si racconta il talento di un ragazzo che a sedici anni pubblica il suo primo romanzo, a diciotto vince il Premio Campiello giovani, e a ventidue anni arriva a pubblicare il suo dodicesimo libro?
Matteo Porru Matteo Porru Per farlo lo abbiamo voluto incontrare in studio e, tra uno scatto e un fiume di chiacchiere, Matteo Porru si è raccontato, in questo modo.

Matteo in tre aggettivi:

Empatico, melodrammatico, entusiasta.

La tua vita in un film: a chi affideresti la regia?

A David Fincher: ma solo perché ha diretto Il curioso caso di Benjamin Button. Molti dicono che sia il mio film. L’hanno detto così tante volte che ormai me lo dico pure io.

Il brano musicale che farebbe da colonna sonora?

Altro che brano, ho una playlist! La verità di Brunori Sas, molto jazz di Billie Holiday, Tom Walker a iosa, qualche classica rivisitata da Peter Gregson e tanta, tantissima dance e ambientale. Tutto tranne rap, trap e reggae: mai capiti.

Se fossi un mese dell'anno?

Il mio: febbraio.

Cosa è IN cosa è OUT?

IN: tutto quello che non è il mio corpo. OUT: tutto quello che è corpo, o corporeità. Sul mio corpo devo ancora lavorare parecchio.

Il tuo motto?

Mal che vada ci facciamo una grigliata.

Cosa è per te la musica?

Astrazione.

Un oggetto romantico.

Il disegno di un figlio per mamma e papà.

La parola che vorresti abolire dal vocabolario?

Resilienza: una parola, un’orticaria.

Il libro che ti ha rapito.

Qualcuno volò sul nido del cuculo.

Il profumo di cosa ti fa impazzire?

Quello del carburante degli aeroplani.

Il tuo colore preferito?

Blu. Un tempo era verde acqua, ora si è inscurito.

Per un giorno ti viene concesso il dono dell’invisibilità: cosa faresti?

Tanto rumore. Come non lo so.

Il tuo numero portafortuna?

3.

A chi faresti scrivere la tua biografia?

A mia figlia. Se ne avrò una. E se saprà scrivere.

La prima cosa che pensi associata alla parola “Passione”?

Il cielo.

Come dovrebbe essere la tua casa delle favole nella quale abitare?

Compatta, in aperta campagna, con un orto e un hangar con un aeroplano leggero, e una pista di erba che toso ogni giorno prima di partire.

Nel tuo guardaroba non devono mai mancare:

Le camicie.

Sei felice?

Magari lo fossi.

La tua più grande paura?

I palloncini.

Come ti vedi tra 10 anni?

A raccontare storie, come oggi e per sempre.

Arredamento: classico, rustico, moderno o...?

Minimal.

Tre oggetti dai quali non ti separeresti mai.

Il glucometro (per cause di forza maggiore), una penna e un taccuino.

Il tuo cartoon preferito?

Code Lyoko.

Una città dove ti piacerebbe avere una piccola dependance, un piccolo appartamento.

Rovigno.

Il tuo piatto italiano preferito?

Parmigiana di melanzane.

Il tuo piatto estero?

Pollo alle mandorle.

Un personaggio a cui daresti il Nobel?

A Gino Strada, postumo, per la pace.

Se fossi una delle quattro stagioni?

Autunno.

La cosa che non sopporti nelle persone?

La falsità e la verbosità.

Da bambino, cosa avresti voluto fare da grande?

Il pilota di aerei. Volo su quelli piccoli ma ce l’ho fatta.

Se fossi uno strumento musicale?

Un violoncello.

Se fossi un animale?

Una megattera.

Quanto conta l'amore per te?

Conta tutto.

Un'epoca storica nella quale ti sarebbe piaciuto abitare.

Una in cui conta soltanto l’amore.

Il tempo passa e porta via con sè tante cose. Ma che cos’è veramente che non va mai fuori moda?

L’invidia, ahi noi.

Arrivi ad una festa da sola. La sala è gremita di persone. Qual è la persona che attira di più la tua attenzione?

Quella che, quando si muove, quando sorride, sembra una nuvola.

Raccontaci un aneddoto curioso, un qualche cosa che hai vissuto nel mondo che abiti.

Un giorno, fuori Belfast, ho visto una signora che aveva una gallina al guinzaglio. L’ho salutata e lei ha salutato me.

Il tuo sogno nel cassetto?

Mettere su famiglia.

Cosa è la vera felicità?

Ciò che si avvicina alla bellezza.

Cosa è la vera bellezza?

Ciò che si avvicina alla felicità.

L'ultima domanda: cosa è per te l'Italia?

Il paese che amo. Ah, no, aspetta, l’hanno già detto.



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