BUON COMPLEANNO MAN

ARTE

Da Cristiana Collu passando per Lorenzo Giusti sino ad arrivare a oggi con il nuovo direttore, Luigi Fassi. Venti anni di sfide e cambiamenti, di appassionanti scommesse e grandi mostre ed eventi, raccontate attraverso il linguaggio dell’arte, nei nuovi spazi di Piazza Sebastiano Satta.
Il direttore del museo MAN, Luigi Fassi Tracciare segni contemporanei in ambienti ricchi di storia. Un museo che negli anni è stato capace di rimettere la Sardegna al centro di certe rotte creative. Cosa è per Luigi Fassi il MAN di oggi?
«Oggi per me il MAN è un landmark territoriale. Un museo identitario per chi in questo territorio vive: dalla città di Nuoro alla provincia e alla Sardegna tutta. Gli azionisti del MAN oggi, prima ancora dei suoi finanziatori diretti, sono i suoi visitatori.

20 anni festeggiati attraverso un racconto artistico antologico.
«Questa mostra, organizzata intorno a due capitoli - uno sguardo retrospettivo e uno sguardo verso il futuro - è dedicata soprattutto a chi ha visitato il museo arrivando da tutta l’isola e da ogni parte del mondo».

Dopo il progetto SPIME del 2018, per la seconda volta, la nuova sede del MAN in Piazza Satta riapre, ma solo temporaneamente, le porte a due aree museali. Nella prima, grazie al lavoro dello studio di comunicazione Inoke, è possibile indossare dei Visori a Realtà Aumentata che consentono al visitatore di immergersi negli spazi tridimensionali di quello che sarà il MAN del futuro: bookshop, sala riunioni, caffetteria, nuovi e luminosi spazi espositivi su più livelli.
Daniela Frongia ritratta all'interno delle nuove sale del MAN in Piazza Satta Nella seconda ala del palazzo, realizzata da Daniela Frongia, arriva una affascinante amarcord che parte dal 1999 per arrivare ai giorni nostri. Da Egon Schiele a Joan Miró, da Erwin Olaf a Vivian Maier, da Picasso a Henri Cartier-Bresson, da Chagall a Giacometti, artisti e opere di un’insostenibile bellezza, che hanno abitato gli spazi e le mura di questo museo nel cuore della Sardegna. E poi c’è una parte dedicata alla didattica: quella dei laboratori per i bambini e i ragazzi, alveari di idee. Piccole opere realizzate a mano che sono gli araldi di un lavoro di crescita e di confronto continui con le persone che questo territorio lo vivono.
Una wunderkammer che ha il dono della leggerezza, quella buona, quella dai colori calviniani, ricca di filmati, cataloghi, locandine e una sporta di fotografie - stampate negli studi di Artech a Nuoro - che si arrampicano danzanti in un dedalo di ragnatele, sistemate in obbedienza a misteriose simmetrie, che la poliedrica artista di San Gavino Monreale così ci spiega:

«I gomitoli di filo, che ho utilizzato per questo allestimento, rappresentano principalmente due cose: la prima è il dialogo tra il pubblico e le mostre che si sono succedute in questi anni. Mostre che hanno modo di esistere nel tempo e negli anni, anche grazie a questo legame coi visitatori, che portano il racconto di ciò che hanno visitato e vissuto all’esterno. L’altro aspetto è legato agli artisti che sono arrivati qui a Nuoro e hanno portato in altre zone del mondo questa esperienza». Interni del nuovo MAN così come si presenterà una volta ultimati i lavori nel palazzo di Piazza Satta - Rendering, (c) Inoke-Hedra

Sardinia Fashion

16/02/2019