L'ISOLA DELLE STORIE

isola delle storie

FESTIVAL DELLA LETTERATURA

Quattro giorni per perdersi nel cuore e nelle emozioni di un Isola che parla scrivendo.

Questa è la storia di un isola. In questa isola non c’è il mare. In questa isola c’è un lago, ci sono montagne di granito come i muri delle case che la gente abita da sempre. Queste case hanno balconi. Bellissimi affacci fioriti. Motivi floreali che rimandano in qualche modo ad alcuni lemmi stilistici del barocco.
isola delle storie In questa Isola si scrivono poesie su bastoni di castagno che reggono pomodori. In questa isola si raccontano storie. Quattro giorni per raccontare e sentirsi raccontare. Per quattro giorni sopra questi cieli ha volato maestoso il drago Charl di Philippe-Henri Turin, i bambini si sono sporcati le mani di colore e gli adulti hanno smesso di essere “grandi” e sono ritornati bambini.
Questa è la storia di un festival che ha la fattura artigianale delle cose buone, del pane appena sfornato e la bellezza bucolica di una donna che non ha bisogno di orpelli estetici o l’artificio di un bisturi per mostrarsi agli altri.
Questa è la storia di Marius raccontato da Marina Massironi e dei bambini che intorno a lei sono accorsi ad ascoltarne il racconto, osservare da vicino quella mimica del volto e le espressioni di un corpo di chi l’attore lo fa per mestiere.
Ma è anche la potenza poetica di Serge Pey. Qualcosa capace di raggiungere gli abissi dell’anima: «Ogni poeta è un archeologo. Bisogna creare un buco dentro di noi in modo che gli altri possano arrivare a guardarci dentro»



In questa isola ci siamo smarriti nei libri a colori di Alessandro D’Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue - Cose che nessuno sa). Sibillino e pervicace sperimentatore: «Mettere da parte le antologie, per far amare un Classico intero». Scopri di avere davanti qualcosa che va oltre lo stigma di “professore di liceo”. Lui è quel insegnante che vorresti in tutte le scuole del mondo, nella classe dei tuoi figli.
L’uomo che ama i ragazzi, le interiorità dell’adolescenza. Quell’universo di umanità che il mondo degli adulti vorrebbe tutti uguali e problematici. Lo scrittore appassionato che ama la vita. Le parole escono dal cuore a partire dalla ricca aneddotistica di una colorata infanzia: il pongo dei suoi 5 anni, il trauma del 7x8, la storia dello gnomo con la farfalla e il coltello.
isola delle storie Parole che si inseguono nel dedalo di stradine in salita per amplificarsi all’improvviso in una piazza.
Magari davanti ad una chiesa. Quanta gente. Quanti volti. Quanta sete.
Perché chi arriva nel cuore dell’ Isola – di questa Sardegna – non ci arriva per caso o perché ha sbagliato strada. Chi arriva qui ha tanta sete.
Ma poi ti accorgi che sei arrivato qui per abbeverarti e fai rientro a casa ancora più assetato di prima. Potenza della letteratura.
Natura selvaggia e spazi dilatati. Architetture pastorali e cultura contadina. Questi sono luoghi fatti per alimentare l’esercizio della fantasia.
isola delle storie In tempi di alienazione da social media qui si coltiva ancora la buona abitudine di incontrarsi. Guardarsi negli occhi. Anche le due parole scambiate davanti alla bancarella dei libri possono diventare il punto di contatto tra due mondi altrimenti destinati a non incontrarsi mai. Chi ha preso la propria auto arrivando dalle località più remote della Sardegna a chi ha volato su un aereo per arrivare dalla Germania, dalla Francia o magari ancora più a nord.
E ci si incontra tutti, seduti sotto ad un balcone ad ascoltare le parole di Alessandra Casella e Michela Murgia. Li chiamano reading. Ma a me piace il calore di quest’altra parola: racconti.
Rimandi emotivi al calore di un focolare e il profumo della legna che arde. Non è forse il primo incontro che si ha con un certo tipo di letteratura? I nostri nonni che davanti al fuoco ci raccontavano la loro storia. Tradizione orale, che qui nel cuore della Barbagia si perde nella notte dei tempi e che insieme all’ospitalità si fa cifra di un popolo.
La filosofia, ci insegna Socrate, non nasce nelle accademie. La filosofia, l’amore per il sapere, nasce in piazza. Questo luogo è un grande laboratorio en plein air. Scrittori e lettori. Poeti e filosofi. Commistione che travalica i generi per incontrarsi intorno al totem del sapere. Si ha davvero l’impressione di trovarsi fuori dal tempo. Fuori da quel “divertimentificio” costiero dai cori rumorosi che tanto piace raccontare e con lascia quasi mai un segno.
Questa è anche la storia di un frutto mediterraneo: il Mirto. Del suo dolce nettare liquoroso che per una notte diventa quel caldo focolare intorno al quale riunire tutti: Mirto con l'Autore. Scanzonato e irridente momento nel quale Marcello Fois invita sul palco – a bere un bicchiere di Mirto - i protagonisti di questa garbata kermesse letteraria, quasi a ricordarci che in fondo la vita non dobbiamo mai prenderla troppo sul serio.
E questa è anche la storia di lui – Marcello - di un piccolo grande eroe che da nove anni insegue un sogno. Fare del cuore della Barbagia e di Gavoi l’ombelico del mondo. All’ombra di quel patrimonio monumentale letterario di un isola intera che ha il peso del Nobel e la leggerezza di chi riposa indisturbata da oltre settant’anni in una piccola chiesetta ai piedi del Monte Ortobene.

PHOTOGALLERY

  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie
  • L'Isola delle Storie

SCRIVI UN COMMENTO


FORSE POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE