Una ragazza sfregiata dall'acido nella copertina del progetto SKIN della fotografa Silvia Alessi

POLIFUNZIONART

MOSTRE

Un grande contenitore ricco di appuntamenti che, dal 31 agosto al 14 dicembre 2019, riporterà al centro della città di Nuoro mostre, riflessioni e incontri, sull’arte della fotografia

È una fotografia capace di toccare ricordi ed emozioni inaccessibili alla ragione. Ci sono gli anni ‘60 del Golpe in Brasile raccontati dall’obiettivo di Diego Di Niglio. Le sofferenze umane delle architetture carcerarie nella narrazione per immagini di Fabian Volti. I visi sfregiati e ammalorati dall’acido nelle donne di Skin Project, di Silvia Alessi.
Ma c’è anche la pittura di quello che da tanti è considerato il più grande artista sardo vivente, Gino Frogheri. Una macchina organizzativa complessa e articolata che ancora una volta vede protagonista una delle associazioni culturali più attive del capoluogo barbaricino: Madriche.
L'assessore alla cultura del Comune di Nuoro Sebastian Cocco e Gigi Murru di Madriche durante la conferenza stampa L'assessore alla cultura del Comune di Nuoro Sebastian Cocco e Gigi Murru di Madriche durante la conferenza stampa Il prossimo anno l’associazione compirà 15 anni di attività. «Per tanto tempo abbiamo utilizzato gli spazi espositivi di Seuna Lab», racconta Gigi Murru, responsabile di Madriche. «Quest’anno abbiamo sentito la necessità di fare qualcosa di più ampio respiro. Attraverso una stretta collaborazione con il Comune di Nuoro siamo riusciti ad avere l’affidamento per la stagione autunnale del Centro Polivalente di via Roma. All’interno di questi spazi, e non solo, si svilupperà l’intero percorso di questa kermesse. Sostanzialmente ci siamo concentrati su cinque appuntamenti, più uno che non troverete nel programma. Si tratta di un incontro formativo di una giornata intera, che si è svolto qualche giorno fa, con Elisa Medde, photoeditor di Foam Magazine. Arrivata da Amsterdam ha curato un seminario sulla costruzione del portfolio a cui ha partecipato un numero molto ristretto di fotografi; questo per mantenere alta la qualità formativa».

Mostre e collaborazioni che in questa occasione si incrociano anche con l’attività del TEN (Teatro Eliseo Nuoro) e di Sardegna Teatro.
Marco Moledda, coordinatore del TEN, ci spiega come è nato questo cortocircuito creativo: «Il lavoro fatto per Nuoro 2020 ha innescato una collaborazione, un dialogo, tra i vari operatori culturali del territorio dal quale ormai non si può più prescindere. Nonostante le critiche mosse a quel progetto, mi rendo conto che questo modus operandi si sta radicando sempre di più. Lavorare in questo regime di sussidiarietà vuol dire anche mettere a disposizione gli spazi, per chi ce li ha, chi non ha gli spazi mette in campo i contenuti. Posso dire che la proposta culturale di questa città è ad un livello inusuale. Lo vedo da tutti gli artisti che noi ospitiamo in teatro, che vengono da tutte le parti d’Italia, da diverse parti d’Europa e del mondo. Artisti che rimangono piacevolmente sorpresi da questa “unexpected town with unexpected people”. Quindi davanti a questo progetto dell’associazione Madriche il TEN si è resa disponibile a collaborare mettendo a disposizione le strutture dentro il cinema e negli spazi espositivi nella TEN Gallery, che ospiterà gli scatti di Silvia Alessi e la proiezione di una parte del lavoro di Diego Di Niglio».

Il primo appuntamento è per il prossimo sabato 31 agosto, con la terza edizione della Maratona Fotografica Città di Nuoro. Quello che segue è il dettagliato programma di PoliFunzionART completo di tutte le date, i luoghi e gli appuntamenti da non perdere.
PoliFunzionART - Il manifesto della kermesse PoliFunzionART - Il manifesto della kermesse

Terza Maratona Fotografica “Città di Nuoro”
31/08 – 01/09
Polifunzionale di via Roma

L’evento che aprirà la rassegna “PoliFunzionART” sarà la “Maratona Fotografica Città di Nuoro”, giunta alla sua terza edizione. Questa manifestazione, nata nel 2017 e riproposta a settembre 2018, ha registrato una crescita in termini di interesse, pubblico e partecipanti. La Maratona è un concorso fotografico estemporaneo aperto a tutti, in cui si sfideranno ad armi pari fotografi di età compresa tra i 6 e i 150 anni. Utilizzando come media la fotografia digitale, i partecipanti hanno a disposizione un massimo di 8 ore di tempo (dalle 09:00 alle 19:00 con due ore di pausa dalle 13:00 alle 15:00) per realizzare 4 scatti, uno per ogni tema stabilito dagli organizzatori, consegne che verranno rese note, di volta in volta, nella giornata del 31 agosto. Il concorrente potrà scattare quante foto vorrà, ma allo scadere dei tempi indicati dovrà consegnare una sola immagine inerente il tema indicato. Sarà necessario consegnare tutte e 4 le fotografie per partecipare alla selezione finale e concorrere alla vittoria della Maratona Fotografica. Scopo del concorso è premiare i 3 concorrenti che avranno sviluppato nel modo migliore tutti i 4 temi, e premiare inoltre il/la concorrente che si sarà distinto/a per il miglior scatto in assoluto. Ulteriore premio è previsto per il migliore partecipante Under 12. Il giorno 01 settembre verrà allestita la mostra con tutti gli scatti partecipanti e nel pomeriggio verranno annunciati i vincitori. Come nelle edizioni precedenti la giuria sarà composta da un membro dell’associazione culturale, dal vincitore della edizione precedente e da un’artista nuorese. Iscrizioni, al costo di 5 €, a partire dalle ore 08:30 del 31 agosto, presso il Polifunzionale di Via Roma 54.

Mostra Fotografica “P14311” di Diego Di Niglio
12/09 – 21/09
Polifunzionale di via Roma

Il secondo evento previsto è la mostra fotografica di Diego Di Niglio e la condivisione del suo progetto “P14311”. L'esposizione è dedicata alla memoria dei tragici fatti che hanno segnato, a partire dagli anni Sessanta, la storia del Brasile. Il Primo aprile del 1964, infatti, il governo del presidente João Goulart viene abbattuto da un colpo di stato militare che inaugura una dittatura che, appoggiata da molte parti sociali, si protrarrà per diciannove anni, fino al 1985. Il progetto fotografico P14311 di Diego Di Niglio deve il suo nome al numero di prontuario del militante comunista Gregório Bezerra, schedato dal DOPS (Dipartimento di Ordine Politico e Sociale) di Recife, ovvero l’ente governativo responsabile durante la dittatura del controllo e della repressione dei movimenti politici e sociali che si opponevano al regime. Quello di Di Niglio è un lavoro che si propone di preservare la memoria orale e iconica degli ex militanti politici che a suo tempo si ribellarono alla dittatura nel tentativo di ristabilire la democrazia. Il percorso narrativo si sviluppa attraverso una serie di microstorie che propongono l'attualità dei protagonisti, ricostruendo immagini della memoria e, contemporaneamente, portando l'investigazione all'interno degli archivi. Quello che ne scaturisce è una sorta di documentario immaginario in cui l'identificazione da parte dello spettatore con la storia narrata e i suoi protagonisti si fonde con lo sguardo autoriale di Di Niglio. Il giorno 14/09 presso il TEN - Teatro Eliseo è prevista la proiezione di un capitolo del documentario “AURORA 1964”, girato dallo stesso Di Niglio, il quale sarà presente per presentare anche il catalogo che accompagnerà la mostra.

Mostra Fotografica “Luce oltre le sbarre” di Fabian Volti
03/10 – 12/10
Polifunzionale di via Roma

Altro progetto in calendario è la mostra "Luci oltre le sbarre", la reclusione in 30 scatti” di Fabian Volti. Nel luglio del 2013 la Casa Circondariale di San Sebastiano di Sassari è diventata un ex carcere. Per oltre 100 anni ha “ospitato” le persone condannate a scontare la pena per aver infranto la legge, e attualmente si trasforma in un prezioso “documento” d’interesse per la società ma anche di interesse culturale. Probabilmente l'ex carcere di San Sebastiano subirà un cambiamento nella destinazione di utilizzo, ma rimarrà un luogo da non dimenticare, forse da esplorare diversamente, ascoltare i silenzi che solo di recente hanno iniziato a riempire inesorabilmente quegli spazi chiusi, ma animati nel recente passato, e nel tempo addietro, dal quotidiano della vita del detenuto, delle guardie carcerarie, e delle altre figure professionali impiegate. L’idea di questo progetto fotografico nasce con due principali finalità:
- creare un archivio d'autore e una documentazione fotografica evocativa del vissuto detentivo, in relazione alla dinamica del cambiamento che la chiusura del carcere di san Sebastiano ha rappresentato nella società;
- restituire alla collettività, l'evocazione di ciò che è stato in un luogo simbolo della detenzione. Anche l’architettura della struttura diventa un elemento caratterizzante dell’osservazione fotografica, in quanto funzionale alla finalità detentiva.
Durante le giornate della mostra si organizzeranno degli incontri tematici che vedranno coinvolti,un giorno, le associazioni che si occupano di diritti dei carcerati, mentre in un secondo incontro gli architetti dell’associazione 1A1 dialogheranno con i presenti attorno al concetto di architettura carceraria.

“Gino Frogheri. Sottoforma”
24/10 – 17/11
Polifunzionale di via Roma


La programmazione continuerà con la mostra di Gino Frogheri classe 1937, attivo sul panorama nazionale fin dal 1953 e tuttora considerato un punto fermo nell'arte contemporanea isolana. Un artista eclettico, al quale il museo MAN, in occasione dell'inaugurazione della sua stessa struttura, dedicò nel 1999 l'ultima sua grande mostra antologica personale in città.
La produzione di Frogheri non ha mai conosciuto stasi creative ed è nostra intenzione indagare sul suo percorso artistico a livello antologico partendo dalle sue realizzazioni più datate a quelle più recenti, allestendo pertanto una selezione di quadri e installazioni realizzati durante il suo percorso creativo e artistico. Si procederà in questo intento non solo con l’esposizione delle sue opere artistiche ma anche con contributi storici, fotografici e documentali della sua feconda e prolifica carriera che ha attraversato un periodo di fermento creativo davvero fertile in quegli anni.
In occasione della mostra sarà presentato il catalogo, arricchito dall’apparato fotografico e dagli interventi critici del curatore Antonello Cuccu e da altre importanti firme del panorama artistico isolano. La mostra è inserita nel programma “Autunno in Barbagia” e sarà quindi visitabile dalle migliaia di persone che si riverseranno in città nelle giornate del 09 e 10 novembre.

Mostra fotografica “Skin Project” di Silvia Alessi
26/11 – 14/12
TEN – Teatro Eliseo Nuoro

Skin Project è un racconto per immagini della pelle in India, realizzato nel 2017 a Delhi, Agra, Bhopal e Mumbai. L'emarginazione, analizzata e rappresentata dalla fotografa, colpisce le donne vittime di una forma di violenza particolarmente cruenta, molto diffusa nella subcultura indiana: l’attacco con l’acido. Spesso per motivi futili, le donne vengono in questo modo punite da persone conosciute (quasi mai da sconosciuti): sfregiate per sempre, quasi uccise, e reiette dalla società. La loro pelle viene sciolta, e se non si interviene in tempo, arrivano a perdere la vista e l’udito. Qualche passo in avanti è stato fatto negli anni per cercare di arginare il fenomeno, ma ancora rimane diffuso, a causa della facilità con cui si reperiscono negli empori gli acidi, della sensazione di impunità da parte dei carnefici, e della condizione di sostanziale inferiorità della donna. Ora, diverse donne che hanno subito l’attacco e che ne porteranno per sempre i segni sulla pelle vogliono alzare la voce e farsi sentire. Sono le cosiddette combattenti, testimoni che parlano e si mostrano al pubblico girando il paese per raccontare la loro storia. Non vogliono essere chiamate vittime, piuttosto sopravvissute. In particolare ci siamo imbattuti in un’impresa meritoria ad Agra, la città del Taj Mahal, dove è sorto un Caffè (lo Sheroes Hangout) gestito interamente da ragazze che hanno subìto questo genere di violenza, le quali con fierezza si mostrano e rendono testimonianza della loro condizione. In questo modo hanno recuperato piena dignità, quella che i loro aguzzini avevano voluto togliere loro. La mostra, esposta presso la galleria del TEN e realizzata in collaborazione con Artech e Sardegna Teatro, sarà parte integrante del “Festival Think Pink” che, dal 20 al 25 novembre, metterà in scena una serie di eventi indirizzati a sensibilizzare il pubblico sull’eliminazione della Violenza sulle Donne, argomento tristemente attuale e di cui in quei giorni ricorre la giornata mondiale.


Tutte le mostre potranno essere visitate secondo i seguenti orari:
Dal Martedì al Sabato dalle ore 17:00 alle ore 20:00
Tutte le Domeniche dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 17:00 alle ore 20:00
Chiusura settimanale: Lunedì
Visite su appuntamento per scuole e gruppi anche le mattine infrasettimanali
Info e contatti: tel. 349-2150087


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