Valeria Pecora Schirru

NON CHIAMATELO AMORE

I RACCONTI DI VALERIA

Cuore che espolde. Una bomba dentro che non fa rumore. Occhi che si chiudono...

Cuore che esplode.
Una bomba dentro che non fa rumore.
Occhi che si chiudono.
Bum. Bum. Bum.
Tu che crolli.
Non ci sei più.
Resto sola in questa casa.
La nostra.
Il pavimento diventa il mio letto.
È stato solo un incubo.
Dormo un po’.
E quando mi sveglio sarete ancora qui.
Vivi.
Con me.
Vi devo far arrabbiare un milione di volte.
Ed emozionare un miliardo di volte.
Papà torna a guardarmi.
Guardami: la vita non finisce anche se cambia l'amore.
Non decidere tu per noi.
Non è un tuo diritto.
Io ho bisogno di lei.
E ho bisogno di te.
Bum.
Ora sono sola un’altra volta.
Mi rialzo piano anche se tutto fa male.
Soprattutto il cuore.
Vivo quando mi sento morire.
Amo.
Mi salvo così.
E sogno.
Sogno donne libere.
Uomini liberi.
E donne che non muoiono più.
E che si sappia che l’amore non uccide.
L’amore rende liberi.
Lascia liberi.
Se porta morte, dolore, violenza - per favore - non chiamatelo amore.
Per sbaglio alcuni sostengono che amore voglia dire senza morte.
Amore dal latino A-mors.
Io non credo che in fondo sia uno sbaglio.
Perché tutte le volte che ho amato e che amo, sento dentro, di far impazzire la morte.



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