gian luigi carlone della banda osiris

SANT'ARTE 2018
10 ragioni per non mancare

ARTE

Al via la prima edizione del festival di tutte le arti. Un grande tema e tante domande, per interrogarsi assieme sul passato, presente e futuro del Muralismo.

Era il 2005 e mi trovavo a Trastevere: Studio Stefania Miscetti. Non c’ero mai stato fino ad allora. Mi colpì il titolo di quello che lì dentro stava accadendo: A portata di mano. Ma a sorprendermi ancora di più fu l’artista in mostra: Maria Lai.

In quella galleria, esposte su tela grezza, c’erano opere di fili che si intrecciavano a formare parole. Parole che formano frasi. Una in particolare. La annotai nel mio taccuino: “La lettura dell’arte, come il desiderio di un cibo, ha origine nella percezione di un vuoto: il non ancora capito” . Scoprii successivamente che l’aforisma era stato preso in prestito da Arturo Martini che di Maria Lai fu il suo insegnante all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel lontano 1945.

“La lettura dell’arte, come il desiderio di un cibo, ha origine nella percezione di un vuoto: il non ancora capito”. L’arte è un bisogno, una necessità che si fa urgenza. Pinuccio Sciola, che di Maria Lai era un caro amico, avvertiva: “Un'opera deve emozionare, ma non ci deve essere nessuno che te la spiega. Non sopporto questa cosa: qualcuno che dopo la visione di un'opera tenta di spiegartela. Le emozioni non si possono spiegare”.

Questa urgenza doveva essere raccontata, festeggiata. Sant’Arte ritorna. La festa che si fa contenitore e fucina, laboratorio, per artisti e per chi dell’arte avverte quel desiderio come di un cibo di cui non riesci mai a saziarti.

Dopo l’anno zero nel 2017, quest’anno, si parte con la prima edizione.
“Quest’anno abbiamo avuto tantissime richieste di adesione. Artisti che ci chiamavano per poter partecipare. Ma abbiamo dovuto fare delle scelte”, ci dice Maria Sciola, “Soprattutto per il tema di questa nuova stagione: il Muralismo”.

Sant’Arte, Ambiente come Storia, Arte come Racconto. Presentato dalla Fondazione Sciola , qualche giorno fa, in conferenza stampa presso il rettorato dell’Università degli Studi di Cagliari, si presenta quest’anno in una vesta rinnovata e dai contenuti ancora più sfaccetati.

Abbiamo cercato, anche quest’anno, di sintetizzare le dieci ragioni per non mancare. Lacrime, di Sabrina Cuccu per il Festiva di Sant'Arte 1) LA FABBRICA DELLA FANTASIA
Rispetto alla precedente edizione, il giorno di apertura, un intenso convegno di studi ci accompagnerà, nei due giorni successivi, alla pratica del fare. Spazio quindi ai laboratori. Ce ne sono per tutti i gusti e per tutte l’età. Dalla mattina alla sera. Non vi rimarrà che l’imbarazzo della scelta.

2) L’APERTURA COL BOTTO
Gian Luigi Carlone è il cofondatore della Banda Osiris. Nella foto di copertina più sopra, Carlone, è ritratto a Gavoi durante la sua esibizione, insieme al resto della banda più scapigliata d’Italia, a L’Isola delle Storie del 2016. Qui a Sant’Arte, arriverà venerdì 25 per il primo concerto, pardon, CONCIORTO, del festival. Insieme a Biagio Bagini presenteranno: I Raccoglitori in una riflessione musicale su natura e tecnologia. Avete mai sentito degli ortaggi suonare? Imperdibili.

3) IL DOMATORE DI BELVE
Andreu Ubach è uno strumentista e percussionista catalano. Arriva per la prima volta a San Sperate in esclusiva per Sant’Arte. Oltre al concerto di domenica, Ascoltare per vedere presso lo spazio Antas, l’artista proporrà due laboratori diversi: uno per bambini e l'altro per tutti. Se volete conoscere i segreti degli strumenti sonori Bachet questa è l’occasione per scoprire nuovi mondi.

4) LIBERARE LABIRINTI
“Se il labirinto è perdere l’orientamento, l’arte può essere lo strumento con cui ritrovarsi…”. Conoscete il Metodo Munari? Annalisa Masala condurrà i vostri bambini attraverso percorsi sorprendenti e inconsueti. Siete pronti a perdere la bussola?

5) FANTASTICHE IMPRESSIONI
Uno degli appuntamenti più attesi. Mauro Cabboi, Titti Barraco, Francesca Capra, Gianfranco Pinna, Fernando Marroccu e Mauro Vizioli al Giardino Megalitico vi faranno mettere le mani, e il cuore, nell’argilla viva.

6) HUMAN SIZED BOUQUET
Un titolo criptico per un laboratorio di pittura unico, condotto da Rosaria Straffalaci, finalizzato a una perfomance partecipativa finale con la collaborazione di Pietrina Atzori.

7) DISEGNA PER UN DISEGNO
Laura Saddi, che del disegno a penna e della pittura ad olio ne ha fatto la sua cifra stilistica, vi condurrà attraverso in un’installazione laboratoriale, in divenire e corale, fatta di empatia e scambio.

8) LACRIME
Dopo il successo di MACBETTU, Sardegna Teatro e Sabrina Cuccu, architetto e scenografa, amica e collaboratrice di Pinuccio Sciola in diversi progetti teatrali, proprio all’ingresso della via dove il maestro di San Sperate abitava, realizzerà come in una quinta teatrale, un’installazione fatta di canne naturali, pietre, spago e sacchi di terra (tutti materiali rigorosamente provenienti dal Giardino Sonoro) dai quali nascono piante di elicriso.

9) CAPITAN MATAMOR E L’UCCELLO BUZZICONE
Claudio Montuori, l’uomo uccello, e Mauro Vizioli entreranno in dialogo con le illustrazioni di Veronica Chessa dal Bestiario Sardo: di padre in figlio.

10) LASCIOLASCIADISANTARTE
Preparatevi alla parata finale. Per chi ha amato e ama come noi il grande Federico Fellini, in questa sfilata di artisti e musicanti, ritroverete tutta la lirica, la potenza e la poesia circense di uno dei più grandi registi che l’Italia abbia mai avuto. Artisti, adulti e bambini, tutti insieme, accompagnati dalle grancasse e gli ottoni della Banda Musicale di Monastir.


SANT'ARTE - Festival d'Arti Visive -
San Sperate: 25-26-27 maggio 2018
Info: www.santarte.it


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