LEI
LA FABBRICA DEI SENTIMENTI

lei festival

FESTIVAL LETTERARI

In Sardegna c’è un festival letterario che è appena nato ma già mescola in sé tutti gli ingredienti del successo. Coinvolgendo persone, territorio e sostenibiltà ambientale.

Bisognerebbe chiamarlo: “La” festival. Solo a nominarlo si ha la sensazione di rivolgersi a una donna. Una bella donna, elegante e colta. Di quelle che ti emozionano solo a sentirle parlare. Già, perché LEI è un festival che di cose da dire ne ha tante. Un progetto ramificato che appena nato - la prima edizione è quella dello scorso anno - sta già attirando l’attenzione di un pubblico molto attento e eterogeneo e sempre più numeroso in, e da, ogni parte dell’isola. LEI è quel genere di ossessione e di sogno che fa venire alla penna l’aggettivo: visionario.

A differenza di altre kermesse letterarie, LEI, si distingue anche per la scelta dei luoghi deputati agli incontri: tutti molto diversi ma anche molto distanti tra loro. Dall’Auditorium Comunale di Piazza Dettori, all’ospedale Brotzu di Cagliari; dalla casa circondariale di Uta all’ExMé di Piazza Mameli a Nuoro sino ad arrivare ad Olbia. Ci sono persino le letture ad alta voce, con la raccolta e la donazione di libri, sugli autobus in giro per la città di Cagliari.

Ci sono gli incontri con gli autori, i reading, gli happening culinari come Un Libro sul Piatto dove i commensali sono invitati a presentarsi al desco letterario con un libro in mano. E poi ci sono i laboratori didattici di teatro e di scrittura dove liberare l’immaginazione.

Ogni edizione ruota intorno a una sola parola, a un solo tema. Quello dello scorso era legato alla parola “Libertà”. Quest’anno, invece, si parla di qualcosa che appassiona e interroga l’uomo da sempre: la felicità.

Per parlarne, approfondire, interrogarsi, intorno a questo totem, sono stati chiamati: Michela Marzano, Leonardo Caffo, Jessica Joelle Alexander (quella de Il metodo Danese per crescere bimbi felici), Igor Sibaldi, Tim Lomas, Simona Argentieri, Remo Bodei, Giulio Cesare Giacobbe, Daniel Lumera, Vittorio Cogliati Dezza, Vito Mancuso, Milena Marchioni, Leonardo Becchetti, Alessandro Mari, Andrea Colamedici e Maura Gancitano, Umberto Galimberti e il grande Eugenio Bornia che lo stesso Galimberti definisce: “Uomo grandioso, con una sensibilità e una capacità di capire la condizione umana, che non ho mai visto negli psichiatri”.

LEI, pronome personale ma anche acronimo di tre parole dense di sostanza: Lettura, Emozione, Intelligenza. Per capire meglio cosa c’è dietro a questo progetto abbiamo incontrato la direttrice artistica Alice Capitanio. lei festival, alice capitanio Chi è LEI?
«Lei è una possibilità di evoluzione. È un festival promozionale alla lettura, che affronta tre tematiche fondamentali: la filosofia, la psicologia e la sostenibilità ambientale»

Ad Alice sorridono gli occhi, si intuisce subito che stiamo parlando di materia viva che le fa battere il cuore.

«L’obiettivo del festival è quello di promuovere la lettura, innanzitutto, in luoghi dove di lettura c’è poco o niente. Forse una grossa parte, quella meno visibile del festival, si svolge in luoghi come le carceri, i centri di mediazione culturale dove viene promossa la lettura. Un’altra parte ancora, che è la vetrina, dal 30 novembre al 14 dicembre, che ospita una serie di autori e scrittori che trattano tutti i temi legate alle tre tematiche di cui ho parlato prima»

L’idea qual è?
«È quella di considerare il libro come un tramite tra l’essere umano e il suo vero sé. Ma anche tra l’essere umano e gli altri esseri umani coinvolgendo anche l’ambiente circostante intorno a lui. In questo modo ho anche raccontato un po‘, in sintesi, il logo della compagnia»

Si dice che dietro a una grande opera ci sia una grande ossessione. Alice, qual è la tua, quella che ti ha spinto a promuovere questa grande idea, questo ambizioso progetto?
«La valorizzazione del sé. Ma anche quella di far passare alle persone l’idea che sia sempre possibile un miglioramento e un'evoluzione nel genere umano, attraverso un lavoro fatto su noi stessi per poi, di riflesso, ricadere sul mondo che ci circonda. La sostenibilità ambientale è la tematica con la quale dobbiamo rapportarci più da vicino. Credo davvero che dopo esserci guardati dentro dovremmo iniziare a guardarci un po’ fuori a vedere un po’ cosa stiamo combinando»


PHOTOGALLERY

  • umberto galimberti
    LEI FESTIVAL - Umberto Galimberti
  • Michela Marzano
    LEI FESTIVAL - Michela Marzano
  • umberto galimberti
    LEI FESTIVAL - Umberto Galimberti

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