L'ISOLA DELLE STORIE XIII

isola delle storie

L'ISOLA DELLE STORIE

Tra musica e baci appassionati a Gavoi apre l’Isola delle Storie. Quest’anno dedicata a un artista che ha fatto dell’amore, della passione e dell’apertura verso gli altri, una delle sue più importanti ragioni di vita: Pinuccio Sciola.

Arte e amore, forse è davvero questa la chiave giusta per nutrire il cuore dei nostri figli del nostro popolo e del nostro pianeta. Così a Gavoi apre la tredicesima edizione de L’Isola delle Storie. Federico Taddia sale sul palco insieme allla musica funambolica della Banda Osiris e i baci, appassionati e appassionanti, delle coppie del progetto Shoot Me Orlando voluto fortemente da Gianluca Vassallo.

Così, nella bella casa-museo di via Margherita, quest’anno abbiamo trovato tre nuove mostre. Al piano terra un raffinatissimo Angelo Monne con: La faccia dietro il libro. Illustrazioni per l’editoria. L’illustratore e grafico di Dorgali espone il meglio della sua corposa produzione artistica degli ultimi anni. Marcello Fois parlando di lui così ha detto: «È una delle eccellenze assolute che noi stiamo, in questo momento, trasmettendo sia sul piano nazionale che quello internazionale. Illustratore? Fate voi. Per me Angelo Monne è un artista. Straordinario».

Al piano superiore è il MAN di Nuoro, con una delle sue mostre extramuros, a proporre il progetto Atleta Fottage di Diego Perrone e Andrea Sala. I due scultori qui si confrontano con una disciplina artistica, per certi versi sostanzialmente distante dal loro perimetro di competenza: la fotografia.
federico taddia Arte che richiama arte. Marcello Fois che dal palco di Binzadonnia annuncia: «Quest’anno abbiamo deciso di dedicare il festival a un grandissimo amico, a un grandissimo artista. A una persona che, in quanto amico e in quanto artista, se n’è andato fisicamente ma non è assolutamente morto. Vi prego di salutarlo con un applauso fortissimo che arrivi sino all’alto: Pinuccio Sciola».

Amore che richiama passione. Amore per la gente, come ci dice il giovane sindaco di Gavoi, Giovanni Cugusi: «È un incontro di persone comuni ma con speciali passioni».

Un festival per contrastare ogni forma di ignoranza, discriminazione ma anche spopolamento di alcuni bellissimi territori del nostro Paese. Prosegue Cugusi: «È importante il Festival perché è grazie ad esso che resistiamo. Mentre delle porte si chiudono per le piccole comunità, mentre in Europa si alzano nuovi muri noi, con orgoglio e dignità, rimaniamo aperti. Aperti ai turisti, agli scrittori e al cambiamento che ci riporta a quello che siamo sempre stati: dinamici, entusiasti, intraprendenti, solidali, sorridenti e caparbi, nel mobilitarci per un obiettivo comune che ha un ritorno individuale e collettivo insieme».
banda osiris «Partendo da questo festival internazionale, vogliamo ricordare chi, a causa di dogmatismi violenti, discriminazioni e oscurantismi, perde la vita in tutto il mondo. Chi ricerca attraverso il deserto e il mare burrascoso una sponda, spesso ostile, dove ricominciare una storia. Auspicando una società e una civiltà delle moltitudini e dei libri, antidoto unico al nuovo medioevo».
banda osiris

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