SANT'ARTE
LITURGIA DELLA BELLEZZA

pinuccio sciola

ARTE

Per lui l’arte era una forma di disobbedienza alla banalità. Così Pinuccio Sciola immaginò una santa che si rifiutasse di sottostare alle leggi imperanti del prevedibile e dell’abiezione. Una santa che fosse la madre laica di tutte le arti.

Sant’Arte, preludio arcobaleno, archetipo assoluto, riflesso iperbolico di un luogo e di un paese diventato icona ed emblema, sogno e illusione di un visionario, e poco conosciuto allora, Giuseppe Sciola. Contadino fattosi artista a sua insaputa e Maestro suo malgrado. Rientro a San Sperate, dopo un lungo peregrinare per il mondo, con una precisa volontà: creare il terremoto.

La terra trema al passaggio dei suoi piedi nudi. I muri crollano. Quelle pareti di adobe - in Sardegna chiamati ladiri - di lì a poco si sarebbero bagnati di calce bianca e di colore.

A 50 anni di distanza da quel ritorno, San Sperate festeggia la santa laica protettrice di tutti gli artisti. Rinascimentale e sacra come un pezzo di Thomas Tallis, profana e giullaresca come nel The Clowns di Nino Rota. La festa della santa di tutte le arti: Sant’Arte.

Tutta la liturgia folle e visionaria di Federico Fellini, quell’estetica poetica e allegramente malinconica condensata in tre giorni.

La parata si apre proprio come nel finale di 8 e ½. Un connubio di arte circense e di ritmica portentosa, di grancasse e ottoni della Banda Musicale di Monastir, e l’omaggio ai piedi scalzi del maestro; con le grandi ciotole piene di vernice dove chiunque può immergervi i piedi per lasciare l’impronta colorata sulla strada. Ci sono tutti: i poeti, i trampolieri, i giganti di cartapesta, i musicisti, i pittori e gli scultori, il mangiafuoco che trasforma le persone in un delicato gioco di ombre danzanti. Ma soprattutto ci sono loro: i bambini. Bambini piccolissimi e bambini di ottant’anni, compreso uno che di anni ne ha 104.

Una parata che ha la potenza di un sostantivo: TUMULTO!

Agitare per scuotere, e scuotere per risvegliare. Laboratori di terracotta dove le mani si riappropriano di quella plasticità materica che nessuna tecnologia da smartphone può restituire. Scultura en plain air con gli scalpelli che accompagnano in percussione il suono delle fisarmoniche.

Si fa colazione d’artista col miele fuso che bagna d’oro la bianca ricotta, che accompagna una lunga e amena conversazione con Tziu Giuliu, il “bambino” di 104 anni appena compiuti. Frugali perle di saggezza e la spiegazione, la storia, di come si realizza un impasto di terra e di acqua per costruire i mattoni. Mattoni che verranno adottati, come ci spiega l'artista Leonardo Boscani, da chiunque lo desideri e che a primavera, qui a San Sperate, diventeranno due muri paralleli. Simbologia di quei muri che, in 70 paesi in tutto il mondo, cercano ancora di dividere popoli da altri popoli.

Jam session come quella di Gavino Murgia insieme a Mauro Ottolini nel Museo del Crudo, o il concerto all’alba nel Giardino Sonoro di Andrea Granitzio e Emanuele Contis. Per arrivare a quelli notturni con Marco Colonna, Christian Muela e Ivan Macera.

Le performance si sono mescolate in una sequenza temporale fatta di incontri e di dibattiti. Tra i tanti momenti emozionanti, uno su tutti, quello in cui Flavio Manzoni, Senior Vice President del Design in casa Ferrari, ha raccontato del giorno in cui Pinuccio si recò a Maranello per far ascoltare la magia dei suoni delle sue pietre, all’interno del Centro Stile Ferrari.

Dal murales Contaminari natura di Federico Carta "Crisa" a L’uomo che pianta gli alberi di Anna Cadoni. Dalle tavole di Manuelle Mureddu al Sporchiamoci le mani di vita di Antonio La Rosa. Da tutte le opere “site specific” di Roberto Ziranu, ad Andreco, Cristian Castelnuovo, Simone Dulcis, Claudio "BUZ" Montuori, Cheryl Vizioli con Mauro Vizioli, Pietrina Atzori, Rosaria Straffalaci, Carlo Laconi III, Giuseppe Bosich e Gianni Atzeni al pianto liberatorio finale in Perpetuum di Maria Jole Serreli.

Perché tutto ciò che di artistico si agita oggi in questo Paese Museo ha un debito evidente con Sciola. Nello sguardo lungo dell’uomo che dava voce alle pietre incontriamo, allora, la magia di quel circo che è la vita. E come nel finale di 8 e ½ quando, poco prima che la parata abbia inizio, Guido (Marcello Mastroianni) rivogendosi a Luisa (Anouk Aimée) chiosa: “É una festa la vita. Viviamola insieme, non so dirti altro, Luisa, né a te né agli altri. Accettami così come sono, se puoi. É l’unico modo per tentare di trovarci”, Sant’Arte è questo: la festa della vita, quella che accetta l’altro, che accoglie e ama ogni forma di diversità. E questo, forse, è l’unico vero modo per tentare di (ri)trovarci.



PHOTOGALLERY

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    Sant'Arte - Museo del Crudo
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    Sant'Arte - Stefano Minnei, Leonardo Boscani, Federico Carta in arte "Crisa"
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    Sant'Arte - Ritratto di Pinuccio Sciola, all'ingresso della sua casa di San Sperate
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    Sant'Arte - La "sciamana del colore" Barbara Cappella al Museo del Crudo
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    Sant'Arte - Performance di scultura nel Giardino Megalitico
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    Sant'Arte - Mauro Vizioli e Claudio Montuori al Giardino Megalitico
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    Sant'Arte - Le sculture di Mario Becciu (in primo piano) e Stefano Sanna (sullo sfondo)
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    Sant'Arte - Il filo rosso di Perpetuum di Maria Jole Serreli
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    Sant'Arte - "La magia dell'arte" al Museo del Crudo
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    Sant'Arte - Leonardo Boscani davanti alla mano del suo maestro: Pinuccio Sciola
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    Sant'Arte - Giampaolo Spiga mostra il vecchio stampo con cui venivano realizzati i "ladiri", mattoni in terra cruda.
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    Sant'Arte - Arianna Ferrazin all'opera
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    Sant'Arte - La Banda Musicale di Monastir si bagna i piedi di vernice
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    Sant'Arte - Perfomance al Giardino Megalitico
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    Sant'Arte - Trampolieri nelle strade di San Sperate
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    Sant'Arte - L'incontro in piazza
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    Sant'Arte - Concerto di Ivan Macera, Christian Muela e Marco Colonna al Giardino Sonoro
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    Sant'Arte - Leonardo Boscani incontra Tziu Giuliu, l'ultracentenario di San Sperate
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    Sant'Arte - La Gazza Ladra allo Spazio Antas
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    Sant'Arte - Laboratorio di argilla
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    Sant'Arte - Gavino Murgia e Mauro Ottolini
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    Sant'Arte - Le tavole di Manuelle Mureddu al Giardino Sonoro
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    Sant'Arte - Flavio Manzoni e Gavino Murgia
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    Sant'Arte - Connecting Landscapes di Carlo Laconi III
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    Sant'Arte - Il Circo Paniko
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    Sant'Arte - Perpetuum di Maria Jole Serreli
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    Sant'Arte - I giganti di cartapesta di Ignazio Chessa
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    Sant'Arte - Mangiafuoco
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    Sant'Arte - Omaggio alla convivialità di Pinuccio Sciola. Il pranzo sociale in Via Marongiu a San Sperate
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    Sant'Arte - "L'uomo che pianta gli alberi" di Anna Cadoni

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