ROSSANO DE CESARIS

rossano de cesaris

INTERVISTA

Close Up di uno stile

rossano de cesaris Flaubert raccomandava di essere ordinati e tranquilli nella vita per poter essere selvaggi e creativi nell’arte.

Ha l’aria del bravo ragazzo. Quello ordinato, pulito. Quello che non ti aspetti mai di trovare seduto negli ultimi posti in fondo alla classe a far impazzire i professori.
Demiurgo di un arte che da secoli ha attraversato i cinque continenti. Dall’antico Egitto di Nefertari sino alla corte di Luigi IIV passando per la Londra vittoriana di Dickens, si potrebbe tracciare il percorso dell’uomo attraverso la storia del trucco. Passione che si fa mestiere. Sembra davvero che Rossano abbia fatto suo il pensiero di Confucio:scegli un lavoro che ti piace e non dovrai lavorare neppure un giorno della tua vita.
E attraverso le sue abili mani sono passati i grandi del mondo del cinema, della moda, dello spettacolo. Solo per citarne alcuni: Monica Bellucci, Spike Lee, Alessandro Gassman, Carlo Verdone, l’étoile Roberto Bolle e Matt Damon.
Lo abbiamo incontrato a Cagliari nel suo nuovo, appassionante, workshop. Non un appuntamento one off, ma qualcosa che cresce e si ripropone anno dopo anno.

«Questa è l’ottava edizione» precisa Silvia Cannas titolare della Faery Accademy che ha portato Rossano in Sardegna, con l’obiettivo dichiarato di far conoscere i segreti del make-up e formare professionisti qualificati del settore. «Il corso si svolge in sette giornate di otto ore ciascuna» sottolinea Rossano «Le prime tre ore della mattina sono dedicate alle spiegazioni dei vari argomenti teorici. Si parte dall’attrezzatura basilare e dalla teoria dei colori, per passare poi alla preparazione della pelle al trucco, alla stesura della base, al trucco degli occhi e della bocca, al blush ed alle correzioni volumetriche del viso.

rossano de cesaris Trattando anche argomenti come il trucco per l’uomo, il trucco sposa, il trucco anti-età, il trucco etnico, la diversificazione del make-up nei vari contesti - fotografico, televisivo, moda/sfilata - percorrendo poi un’ampia panoramica partendo dal trucco nell’antichità – come i sumeri gli egiziani i greci e i romani - fino ad analizzare in dettaglio ogni singolo decennio del XX secolo. Non tralasciando infine il discorso del regime fiscale e delle trattazioni economiche relative all’affascinante professione del truccatore.» e prosegue «L’ultima ora del mattino è dedicata alla mia dimostrazione pratica sugli argomenti trattati nelle tre ore precedenti.
Per proseguire subito dopo la pausa pranzo con l’esercitazione degli allievi.
rossano de cesaris Rimango tra loro per dissipare eventuali dubbi, fornire chiarimenti o eventuali correzioni. Infine» conclude «al termine del settimo giorno viene consegnato un attestato di frequenza dello stage»
Rossano ha voglia di trasmettere di far conoscere. Ecco che, come una golosa trousse da portare sempre con se in borsetta, nasce in formato pocket il suo nuovo libro Il trucco in 4e4’otto.

rossano de cesaris Rossano, come è nato il libro e a chi si rivolge?
«In realtà il libro nasce proprio grazie al fatto che da qualche anno mi occupo di formazione didattica: nacque l’esigenza di fornire ai miei allievi, in qualità di materiale didattico, delle dispense contenenti tutti gli argomenti trattati durante le lezioni. Ad un certo punto mi resi conto che il lavoro che avevo realizzato era davvero molto dettagliato e puntuale nei contenuti, ritenendo fosse quasi un peccato non sfruttarlo anche dal punto di vista editoriale. Così mi venne in mente di proporlo ad un editore, e di lì a pochi mesi anche il sogno di vederlo pubblicato si è fortunatamente concretizzato, regalandomi una discreta soddisfazione.»
rossano de cesaris E come nostro solito andiamo oltre per conoscere più a fondo e in maniera divertente e scanzonata il protagonista di questa nuova intervista.

Rossano in tre aggettivi.

Puntiglioso, determinato, sognatore.

La tua vita in un film: a chi affideresti la regia?

A Gabriele Muccino, adoro il suo modo di raccontare cinematograficamente.

Il brano musicale che farebbe da colonna sonora?

Firestarter dei Prodigy

Cosa è IN cosa è OUT?

La trasparenza e la spontaneità sono In, la falsità e l’eccessiva “manieratezza” sono decisamente Out


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Il tuo motto

“L’insistenza paga”. Ma anche “Chi la fa l’aspetti” mi piace molto e spesso ne tengo conto…

Un attrice del passato che avresti voluto truccare

Marlene Dietrich, senza ombra di dubbio.

Cosa è per te la bellezza?

La bellezza è “uno stato di grazia” che possiedono solo i più fortunati.
Ovviamente scherzo: la bellezza è armonia, equilibrio, però è anche contemporaneamente un qualcosa di estremamente soggettivo.

Silvia Cannas, Enrica Pintore, Caterina Murino e non solo.
Hanno conquistato le più importanti riviste di moda la Televisione e il cinema.
Donne dal forte impatto visivo. Cos'hanno di speciale le donne sarde?

Forse la mia risposta è di parte, perché io in particolar modo adoro la Sardegna e le persone sarde in genere: è una regione dotata di un’aria ed una luce del tutto particolari, per non parlare dei panorami e degli scorci mozzafiato che raramente si sono visti altrove.
Fortunatamente questa bella terra è abitata anche da altrettanto bella gente: trovo il popolo sardo molto ospitale, genuino, solare, quasi “incontaminato” sotto certi aspetti. Dal punto di vista esteriore, i sardi (non soltanto le donne ma anche gli uomini), sono dotati di uno sguardo molto profondo, intenso, “mediterraneo” a tutti gli effetti. Non c’è quindi da stupirsi se molte bellezze venute alla luce in questa regione abbiano conquistato il mondo: basti pensare anche ad Elisabetta Canalis, ad esempio.
E sono certo che ce ne saranno ancora molte a venire

Un oggetto romantico

Un fiore

La parola da eliminare dal vocabolario

Svogliatezza.

Titolo e autore del tuo libro preferito

“Perché Non Possiamo Essere Cristiani” di Piergiorgio Oddifreddi.

Cos’è per te la TV?

Per come è diventata, mi trovo costretto a dire un semplice soprammobile.

Come dovrebbe essere la tua casa delle favole nella quale abitare?

A due piani, luminosa, con i pavimenti in parquet chiaro, terrazzo, piccolo giardino con prato curatissimo e qualche albero.

Nel tuo guardaroba non devono mai mancare…

Jeans, t-shirt nere, camicia bianca e tute Adidas.

Cosa è la felicità?

Gioire godendosi ciò che si ha, non avendo neanche il tempo per immaginare di poter desiderare altro.
Ma mi chiedo, esiste davvero la felicità? Credo che quella totale sia una mera utopia, almeno per noi umani.

La tua più grande paura?

Da “bravo” ipocondriaco mi viene d’istinto rispondere le malattie in genere.
Ma in realtà ci sono molte altre cose che mi mettono paura, come la solitudine e la sofferenza interiore in generale.

Come ti vedi tra 10 anni?

“Assestato” è l’aggettivo che per primo mi viene d’istinto, perché è l’unico in grado di rendere l’idea sullo stato mentale in cui mi auguro di trovarmi nel 2021

Arredamento: classico, rustico o moderno?

Assolutamente moderno, con mobili dal legno molto chiaro.

Il tuo cartoon preferito?

I Simpson: assolutamente divertenti e geniali.

Una città europea dove ti piacerebbe avere una piccola dependance.

Direi Londra, senza esitazione alcuna.

Il tuo piatto preferito?

La pizza, ne vado matto!

Un personaggio a cui daresti il Nobel

Alla scrittrice Barbara Alberti, verso la quale nutro una stima incredibile: trovo abbia avuto il coraggio di affermare pubblicamente molte cose “sconvenienti” per le istituzioni, con l’intento di far ragionare e svegliare le coscienze su una molteplicità di meccanismi sociali in cui tutti siamo incastrati, più o meno inconsapevolmente. E non è da tutti.

Se fossi una delle quattro stagioni?

L'Estate

La cosa che detesti di più nelle persone?

L’ipocrisia, la falsità, l’opportunismo, l’invidia gratuita, il menefreghismo.

Rossano bambino cosa avrebbe voluto fare da grande?

Il giornalista

Parliamo di musica. Nell'ordine: la tua cantante, il tuo cantante e il gruppo musicale preferiti.

La mia cantante preferita in assoluto è Madonna, il mio mito fin da bambino, un personaggio che adoro non tanto per le modeste qualità vocali, quanto piuttosto per ciò che rappresenta e per i messaggi (sottesi e manifesti) che da sempre lancia attraverso il suo lavoro.
Il mio cantante preferito è invece George Michael, autore di ballate fantastiche, nonché uomo dotato di una voce fantastica.
Per quanto riguarda il gruppo, la mia preferenza ricade invece sui Prodigy.

Se fossi uno strumento musicale?

La chitarra elettrica: se la sai suonare produce una dolce melodia, se invece non la si sà maneggiare può produrre un frastuono infernale.

Se fossi un animale?

Il cane. Mi ci rivedo sotto molti, davvero molti punti di vista.

Un epoca storica nella quale ti sarebbe piaciuto abitare.

Probabilmente nell’antico Egitto: è una civiltà che da sempre mi affascina enormemente.

Il giusto equilibrio, l’eleganza, la raffinatezza: sono prerequisiti fondamentali che prescindono dai dettami delle mode “passeggere”.

Arrivi ad un vernissage. La sala è gremita di persone. Qual'è la donna che attira di più la tua attenzione?

Quella che si sente bella ed affascinante e lo da a vedere, magari pur non essendolo affatto: ammiro molto le persone sicure di se, hanno un bagliore particolare negli occhi che ne aumenta l’appeal, che riesce a galvanizzare in un certo senso…

Raccontaci un aneddoto curioso. Un dietro le quinte. Qualcosa di carino che ti è capitato mentre truccavi…

Forse l’episodio più divertente fu su un set fotografico con l’attrice Asia Argento: lo shooting era ambientato all’interno di una discoteca e lei, tra un cambio d’abito e l’altro, ricordo che si precipitava alla consolle dove nelle vesti di dj ha intrattenuto tutta la troupe con la sua musica, facendoci ballare e rendendo quella giornata molto “movimentata”, piacevole ed indimenticabile…

Delle persone con le quali hai lavorato, il personaggio maschile e quello femminile che ti hanno colpito in particolar modo e perché.

Il personaggio femminile che più mi ha colpito è sicuramente Monica Bellucci, una grande star “inarrivabile” agli occhi del pubblico, ma che invece sul set è una delle attrici più gentili ed affabili che io abbia mai conosciuto.
Il personaggio maschile che più mi ha colpito è probabilmente Matt Damon, grosso modo per lo stesso motivo della Bellucci: alla fine dello shooting fotografico ci ha salutati tutti abbracciandoci come fossimo vecchi amici, sorridendo in maniera davvero autentica, e la cosa mi sorprese molto.

Il tuo sogno nel cassetto?

Una vita senza stress, una vita tranquilla in cui ci siano spazio e tempo abbastanza per le grandi e per le piccole cose, conciliando perfettamente la realizzazione professionale a quella sentimentale-affettiva, gestendo i propri impegni in modo da potersi ritagliare del tempo libero da dedicare ai propri hobby, interessi e per la cura di se...
Ma forse chiedo troppo?

rossano de cesaris

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