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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
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Inserito il - 16 novembre 2013 : 20:38:13
Quando Nietzsche creò il Punk
I Tamurita sulla scia della Beat Generation, introducono il loro "quinto elemento": il violino.
“Gott ist tot”: Dio è morto. Basterebbe questa frase di Nietzsche per raccontare l’intero movimento Beat, l’urlo di Ginsberg e l’universo di Kerouac. Chissà se Nietzsche avrebbe mai immaginato che la sua lirica profetica e caustica avrebbe accompagnato la rivoluzione del ’68.
“Dio è morto” così titolerà un giovanissimo Francesco Guccini, in uno dei suoi brani più discussi e leggendari, alle porte di una delle rivoluzioni culturali più importanti del ventesimo secolo. Dopo quasi 50 anni da quel lontano 1967, il messaggio di rabbia e di speranza di quei testi non si è mai assopito. Il testimone lo raccolgono oggi i Tamurita nel nuovo attesissimo clip che accompagna questa favolosa cover rivisitata in chiave rock-punk.
Il video è anche occasione per presentare, per la prima volta al grande pubblico, l’ingresso nella band della violinista Rossella Camillini: nuove influenze sonore, fortemente volute da Sergio Piras, che con gli archi introduce quelle sonorità tipiche del Bluegrass.
Raggiungo telefonicamente Sergio mentre è in viaggio insieme ad Andrea Zedda per una nuova tappa di Moses, progetto indipendente in acustico. «In questo brano ogni frase è uno slogan» ci dice Sergio. «Ti rendi subito conto che nulla è cambiato. I nuovi campi di sterminio di oggi non si chiamano più Auschwitz, ma sono le torri gemelle di New York, le nuove droghe sintetiche» e sottolinea: «Credo che oggi ci sia un appiattimento generale. Molti ragazzi di 20 anni mi spaventano. Non sanno neppure chi sia Guccini o Nietzsche. Hanno perso il senso del bello. Bombardati come siamo da modelli distorti di una bellezza che è mercificazione della carne e falsi miti, noi abbiamo scelto un video che non mostra culi e tette ma immagini vere, dirette e poco patinate»
Ecco che arriva la luce in fondo al tunnel: «Ma credo anche che ci siano dei segnali di speranza. Nel video tutto questo è suggerito nelle immagini di una nuova nascita. Dobbiamo credere davvero che, nelle nuove generazioni, ci sia la chiave di svolta per il miglioramento. »